03 novembre, 2020

LO SPROVVEDUTO RILUTTANTE

Pandemia atto secondo.

Da maggio a ottobre abbiamo vissuto una "tregua" che ognuno ha interpretato secondo il proprio buon senso. Nel cambio di stagione, come succede per i capelli, il buon senso di tutti ha avuto un calo fisiologico e va sostenuto con degli integratori freschi di stagione: i DPCM autunnali. Quelli estivi sono scaduti e non sono più efficaci. Anzi, ad oggi, sono piuttosto dannosi.

Far comprendere a chiunque che i DPCM estivi sono scaduti richiede tempo e pazienza prima che ci si senta in buon numero persuasi a smettere di assumerli. Un popolo parsimonioso come quello italiano, in perenne crisi economico/sociale, non si fa certamente intimorire da una data di scadenza.

Insomma, nonostante i media attuino il consueto lavaggio del cervello, c'è chi non ascolta altre campane finché non ha terminato, secondo il proprio buon senso, i DPCM estivi, che comunque già prendeva un po' a modo suo e servivano per modo di dire. 

Tutti gli altri, chi più, chi meno, faticosamente e soffrendo, si adeguano alla nuova stagione, peraltro abbastanza simile all'inverno/primavera precedenti, diciamo niente di poi così nuovo per lo meno. 

In autunno, trovarsi di fronte a quello che, dato l'atteggiamento avulso dalla realtà, potremmo chiamare Lo Sprovveduto Riluttante, può essere una esperienza forte, persino al limite della sopportazione e tanto più terribile quanto più vedi violato il tuo e l'altrui diritto a proteggersi. 

Infatti, di fronte agli eccessi dello Sprovveduto, non si può fare a meno di sentirsi esposti a minacce, fino a sentirsi completamente invasi quando oltrepassa violentemente il confine del buon senso di chiunque presente, abbattendo con una raffica di colpi di tosse incontrollati ogni anche minima possibilità di proteggersi. Perché, comprensibilmente, al tempo della pandemia (ma, per me, in qualunque altro tempo), che uno sprovveduto qualsiasi ti tossisca in faccia e nel piatto, argomentando tanto non è coronavirus (pure mago!), è inaccettabile. 

E verrebbe da incazzarsi. 

Eppure mantengono tutti il controllo e semplicemente invito educatamente Lo Sprovveduto Riluttante ad indossare la mascherina e a ritrovare un atteggiamento più rispettoso verso il prossimo. Oltretutto che i nostri ospiti rientrano nella fascia a rischio e hanno acconsentito ad ospitarci purché mantenessimo le precauzioni del caso.

Ma non si può fare a meno di preoccuparsi. L'immagine de Lo Sprovveduto Riluttante che si presenta senza mascherina e con evidenti sintomi influenzali (raffreddore forte, tosse, malessere diffuso), e tossisce, senza proteggersi, in faccia a persone e sul cibo in tavola è disarmante e allarmante. Lavarsi le mani per uno così certamente deve essere considerato inutile e infatti se ne guarda bene dal farlo.

A me personalmente è capitato in tempi non di pandemia di informare i miei ospiti e chiedere loro se non fosse il caso di rimandare il nostro incontro a causa di un mio raffreddore forte. In tempo di pandemia, Lo Sprovveduto Riluttante ha imposto la sua condizione, presentandosi senza essersi confrontato prima sul suo stato di salute con le persone con cui avrebbe fatto il viaggio in macchina, avrebbe mangiato e condiviso gli spazi della casa; una volta assieme, poi, non ha alcun riguardo, deve essere invitato più volte ad indossare la mascherina e persino a non tossire sguaiatamente. Non solo: argomenta ottuso che è solo un normale raffreddore. Come se un "normale" raffreddore possa essere cosa gradita. Come se in questo momento avere i sintomi di un normale raffreddore non fosse ragione sufficiente a determinare quarantene e tamponi e preoccupazioni angoscianti. 

Ma la questione è tanto più grave tanto più è profonda e solida l'inconsapevolezza de Lo Sprovveduto Riluttante. Inconsapevolezza della gravità in cui versa il proprio buon senso. 

Perché, al tempo della pandemia (ma anche in un qualunque altro tempo), uno che entra nella casa in cui ti trovi, spavaldo e strafottente, marcio di raffreddore e ti saluta tossendo in faccia a tutti e sul cibo pronto in tavola, senza neppure tentare di coprirsi e che ha pure da ridire di fronte al tuo gentile invito ad avere un comportamento più rispettoso, deve essere buonsensodepresso e molto maleducato. Anzi, deve essere forse cerebroleso. Perché neppure un adolescente, ancora privo del pieno possesso della corteccia prefrontale, si comporterebbe in modo tanto cafone. 

Ma Lo Sprovveduto Riluttante lo fa perché evidentemente non sa cosa sta facendo e non lo può neppure capire: quando provi a spiegargli, infatti, minimizza, si indispone, argomenta chiassosamente, insomma, vuole avere ragione!!! E questo fa preoccupare.

Così, il giorno dopo, quando di nuovo incontri Lo Sprovveduto Riluttante visibilmente peggiorato e ancora senza mascherina negli spazi in cui dovrai fare colazione e stare, capisci che le condizioni del suo buon senso sono gravissime e, forse, irreversibili. 

A questo punto perdi la pazienza.

Dopo aver sfogato urlando il senso di impotenza e di violazione subito, te ne vai, sperando di non esserti preso niente. E comprendi, come mai prima, il perché Conte debba fare i DPCM restrittivi, i lockdown parziali e debba colorare l'Italia dal giallo al rosso, escludendo il verde dalla cartina.

Caro Sprovveduto Riluttante, per poter stare in una comunità bisogna aver superato con successo la fase egocentrica e oppositiva, essere capaci di autoregolarsi e di comprendere le regole sociali della comunità con cui ti trovi a convivere. Se all'alba dei trent'anni ancora manifesti i tuoi punti di vista e agisci senza tenere l'Altro in nessuna considerazione, significa che qualcosa durante lo sviluppo psicoaffettivo è andato storto e bisogna integrare urgentemente. Essere accettati incondizionatamente, tosse in faccia compresa, lo si chiede e ottiene dalla mamma e dal papà da bambini, poi c'è il passaggio al gruppo in adolescenza e infine arriva il giudizio con l'età adulta. Da adulto, comportarsi come un bambino oppositivo o un adolescente chiassoso, provocatorio ed eccessivo, può far ridere (qualche volta), imbarazzare (il più delle volte) e infastidire (spessissimo) chi ti sta intorno. Ignorare le emozioni dell'Altro e perseverare in questi atteggiamenti guasta necessariamente le relazioni. 

Beffeggiare le norme anti covid mentre gli ospedali si riempiono, le attività si fermano e le persone cercano un compromesso vivibile tra proteggere e non lasciare soli i propri anziani è semplicemente inaccettabile.

Crescere è dura per tutti ma necessario. 

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