13 gennaio, 2018

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA...DELL'INCONSAPEVOLEZZA


Sono a zonzo per le montagne del Montenegro da tutto il giorno; arrivo a sera stanca e soddisfatta e sul sentiero del ritorno incontro il gregge dei pastori nella cui valle con la mia tenda dormo. Il gregge è immenso e il sentiero stretto; uno dei pastori mi vede e mi fa segno di passare.

Io mi faccio largo tra le pecore e, avvolta nella lana, passo sicura; qui e là, mimetizzati ci sono i cani da pastore, grandi, grossi e pelosi e faccio attenzione a non disturbare; poi ne incontro uno che conosco, che, al campo, alla sera, viene sempre a salutarmi, si fa accarezzare e sta insieme a me fin quando non torna a lavorare. Lo saluto, gli parlo in falsetto, Ciao bello, come stai? E lui ringhia, Sei proprio un bravo cagnolino, sai? Cavolo, chissà come sei stanco dopo una giornata dietro alle pecore! Grrrrrrrrr. Sì, sì, lo so che non puoi parlare sul lavoro...Forza e coraggio, tra poco sarai a casa e potrai riposarti! Passa a trovarmi! Nel frattempo lo accarezzo affettuosa, gli sprimaccio il pelo e lui mi ringhia ancora!

Alla fine lo saluto calorosamente, svicolo tra due file di pecore e sorpasso il gregge; i pastori mi sorridono stupefatti.

Appena sbuco dal bosco la madre dei ragazzi che accompagnavano il gregge mi viene incontro e mi chiede come sto un po' in inglese, un po' a gesti: Tutto bene? I cani non ti hanno aggredita? (Sottinteso nello sguardo: Ma non lo sai che non si passa in mezzo ad un gregge?! Che è pericoloso? Che questi cani proteggono il branco da chiunque si avvicini o rappresenti un pericolo? Ed io rispondo sempre con lo sguardo: Certo che lo so ma, con mia grande sorpresa, ho ancora fiducia nell'umanità e se il pastore mi fa segno di passare penso che non ci sia pericolo...che pure i cani lo capiscono...che sono innocua e forse sono come i bambini...tu gli parli e ci si intende ad emozioni...). 

Va bé, è andata...

Mi guarda come se non potesse credere ai suoi occhi, indecisa se arrabbiarsi coi cani che non mi hanno sbranato come avrebbero dovuto o con me che avrei potuto essere sbranata con tutti gli inconvenienti del caso...per fortuna finisce tutto a latte crudo, formaggio fresco e un pezzo di baklava che così buona in nessuna pasticceria si trova. 

Il cane che importunavo, dal canto suo, avrà pensato che dovessi essere completamente scema per comportarmi in maniera così sprovveduta e, forse, se mi avesse morsicato, lo avrei potuto pure contagiare! 

Dal canto mio, l'avevo 'solo' scambiato per il suo gemello buono che, appena uscito dal bosco è venuto a salutarmi con dietro quell'altro lì identico a lui che mi ringhiava ancora...quest'ultimo stavolta ringhiava bofonchiando di stupore: oltre alle bastonate, gli umani possono elargire anche tenerezza e questa non sembra poi così male; inoltre forse di questa scema ci si può pure fidare, che dietro la coccola non nasconde il bastone...ma poi ha preferito rimanere fedele al suo copione e tornare a ringhiare altrove.
Olivya in Montenegro

A volte, ad essere inconsapevoli e, per questo, fiduciosi, per caso, ci si salva e si arriva pure prima a casa. E ci si fa amico un potenziale aggressore. Nei giorni seguenti, mentre il gemello buono veniva a farsi coccolare, lui si avvicinava a due metri e ringhiava di voglia di coccole che non osava farsi fare e mi seguiva anche a fare la pipì...ancora qualche giorno e...chissà...magari facevo un gesto sbagliato e zomp, mi ritrovavo bistecca. 

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1 commento:

Unknown ha detto...

Bellissimo, di una grazia rara e di un equilibrio raro. Elegante, commovente e lieve