27 novembre, 2017

INSETTI SPIRITOSI

Sono a letto, ormai mi addormento. Ma qualcosa bzzzzzzza e mi disturba. La ignoro, se non ci penso non fa niente. Bzzzzzzzzzzz, TAC, ce l’ho sulla faccia…la mando via…Sono sicura che tra un attimo non la sentirò più…Bzzzzzzzzzza, bzzzza, BzZzZzZza, STAC…ma ce l’ha con me allora…mamma…sussurro indecisa…un po’ spaventata…potrebbe pungermi? Bzzzz, BzZZza, TAC, Bza…mamma, MAMMA!!!
‘Che c’è? E’ tardi, dormi!!!’
‘Ma c’è una bestia in camera’.
‘Cos’è?’
‘Non lo so, vieni qua’.
‘Lo sai che ho paura degli insetti, cos’è’.
‘Non lo so, non l’ho mai visto, vola e fa BzZzZza-TAC, ma perché hai paura? Puoi venire per favoreeee’.
Si affaccia in camera.
‘Dov’è?’.
‘Ma non lo so, forse nel letto’.
‘BzZzZzZ, BzZzZa, Tac’
‘AAAAAAh, è una cimice, vieni via da lì, sbrigati’.
‘Che cos’è una cimice? Ma sei sicura che sia pericolosa?’
‘Se preferisci dormire lì, fai pure, io dormo sul divano’.
A casa mia c’era solo un letto dove dormivamo entrambe. Così dormiamo sul divano in due.
Il giorno dopo mia madre chiama mia nonna a liberarci. Io mi affaccio nella camera e la individuo: sta appesa in fondo ad un filo che spenzola dal comodino…e fa l’altalena!

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26 novembre, 2017

'LASCIA(TI) ANDARE': LA TUA AGENZIA FUNEBRE!

Dopo aver realizzato il funerale simbolico dei miei genitori, con racconto e musica, con tanto di groppo e spalla amica su cui sfogarlo...dopo aver provato dolore, amarezza, dispiacere e infine leggerezza...ho avuto una idea!

Ho pensato che come me ci saranno un sacco di persone con genitori stronzi che si meritano di far loro un funerale simbolico per continuare poi a vivere più liberi da inutili legami distruttivi.

In un mondo dove i rituali hanno perso molto del loro profondo significato e valore, in un mondo dove Berlusconi ha finanziato gli studi per trovare il modo di vivere fino a 120 anni per tutti, credo sia ancora più importante rinnovare il settore delle onoranze funebri per dare speranza e gioia alla vita che rimane altrimenti così simile alla morte e depressa. Credo sia fondamentale riuscire ad aiutare le persone a rappresentare simbolicamente la 'morte' dei propri 'genitori cattivi' e poter realizzare riti funebri veri e propri meno stereotipati per sopravvivere bene emotivamente e proseguire più leggeri. 

Dopo aver constatato che lavorare nel settore dell'infanzia a livello economico non paga e socialmente non si gode di considerazione, ho capito di avere il dovere verso gli altri e -perché no- verso me stessa, di mettere le mie conoscenze a disposizione dell'età più rappresentata, quella matura che, viste le premesse, può aspirare ad aumentare considerevolmente la propria aspettativa di vita e che ha già sopportato a sufficienza la terza età ormai obsoleta.

In un paese per vecchi viene da sé adoperarsi, come ha capito Berlusconi, per la rappresentanza più significativa...sarebbe assurdo accanirsi ad investire nell'infanzia che sta scomparendo! I bambini non li ha mai capiti nessuno e così fragili e bisognosi per forza che sono in via di estinzione! Che speranza di vita avrebbe mai potuto avere una razza di esseri che fanno cose inutili e incomprensibili?! Nessuna! E infatti, ecco che la natura ha selezionato e privilegiato la razza degli adulti, più produttiva e capace. La natura, la scienza e Berlusconi hanno investito in qualcosa di concretamente valido, l'adultità. Perché avere 60 anni sarà come averne 40...e i figli non servono di fronte alla prospettiva di vita eterna.

Quindi...chi c'è c'è, chi non c'è si arrangia e chi non ci crede è un pirla!

Bene, cari tutti, adesso sapete che presso le Onoranze Funebri 'LASCIA(TI) ANDARE' potrete trovare personale esperto specializzato in funerali reali o simbolici di grande significato per lasciare andare rabbia, rancore, dolore, sofferenza, insomma, per lasciare andare ciò che non serve e che frena la corsa per la vita, una vita piena o priva di significato, è lo stesso, l'importante è che sia libera da condizionamenti interni. Potrete così poi proseguire il vostro cammino potenzialmente infinito con rinnovata leggerezza e una pensione minima di 1000 euro per tredici mensilità che vi aspetta. Cazzo, non vedo l'ora di essere una pensionata pure io! 

I riti saranno riservati e personalizzati secondo le vostre esigenze. Nell'offerta sono inclusi:

- i sacchi dove depositare i rifiuti emotivi;

- una scheda di memoria proporzionata ai vostri ricordi belli ed una per i ricordi brutti;

- un testo liberatorio;

- la musica significativa che l'accompagna e che permette di sfogare il magone e rallegrarsi per la vita che continua;

- la promessa di vita eterna;

-...e basta, che altro volete!!!

Per prenotarsi cliccate su 'Nessun commento' e raccontate la vostra storia...in poche parole.

Gli esperti leggeranno e vi faranno sapere.



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23 novembre, 2017

NOVEMBER RAIN

La radio passa November Rain...mi sento al sicuro, a casa, così mi lascio andare ad una riflessione forse malinconica, forse rabbiosa ma, in fondo, serena: penso alla fine di una relazione, di una relazione d'amore importante e penso all'amore più importante capace di condizionare tutta la nostra vita, quello per i nostri genitori e dei nostri genitori per noi. 

Vado al computer, voglio mettere alla prova le mie emozioni. Cerco notizie dei miei genitori, di mio padre, che ho visto l'ultima volta a due anni. Mi ricordo di lui in visita da noi, mi ricordo l'emozione della visita di una persona importante, 'il papà è venuto a trovarti'...ma non c'è stato tempo per emozionarsi insieme perché vengo lasciata in salotto con i giochi che mi ha portato...un finto telefono a gettoni con la cornetta...lui è andato a litigare con mia madre in cucina; non resisto e vado da lui, mio papà...mi metto tra le sue gambe insieme al telefono e cerco di coinvolgerlo...ma lui mi prende e sposta e mi sgrida: 'Non vedi che io e tua madre stiamo discutendo?! Cosa ti avevo detto, vai di là, qui dai fastidio'.

Che vergogna ho provato, come mi sono sentita sbagliata, una bambina sbagliata, che fa solo arrabbiare i propri genitori. Ma a due anni ero già brava almeno a starmene da sola, così sono tornata di là in sala insieme con la mia vergogna, le mie emozioni ferite, le mie lacrime.

Di cose ne sono state dette e ne sono successe davvero tante da allora. Quello che resta è la mia vita condizionata dalla grande sofferenza di non essere mai riuscita a farmi amare dai miei genitori, di essermi dovuta allontanare da mia madre che mi tormentava e maltrattava.

Ma ho fatto tanta strada e capito molte cose, di me, di loro. Rimango emotivamente molto delicata e sento la sofferenza degli altri come certi animali percepiscono il terremoto; ma ho fatto di questo handicap il mio dono che metto a disposizione dei bambini nel mio lavoro.

Mio padre -leggo su internet- è un reporter di guerra che fa 10 grandi viaggi all'anno...Scrive libri, articoli e parla dei poveri bambini vittime di guerre o di pedofili...scrive di poveri bambini vittime...?!?! 

Controllo e io non sono tra le vittime. Non cita nessuno dei suoi figli abbandonati. Non chiede scusa a nessuno delle persone che ha fatto soffrire. 

Allora decido di colmare la lacuna e di parlare io dei poveri bambini che mio padre ha dimenticato di menzionare: i suoi!

Mio padre non si è mai preoccupato per me e credo che pensi di vivere in una specie di film o telenovela perché si è sentito di fare come se niente fosse e un giorno, parlando con quell'altra fuori dal mondo di mia madre (ma lo saprà la di lui attuale compagna?), tutto orgoglioso di sé stesso, le dice di farmi sapere che ha scritto dei libri!  

Questi sono pazzi se non si rendono conto che non puoi maltrattare un figlio e poi riagganciarlo così, quando ti capita, per le tue stronzate. 

Insomma, uno stronzo che per tutta la mia vita si è fatto di nebbia di fronte alle proprie responsabilità di amore e cure (anche economiche) verso i figli (io e un'altra prima di me) ma che ha comunque il coraggio di mostrare la sua faccia in giro come fosse un eroe. Scrittore, reporter di guerra...e parla, parla, compiaciuto. 

Evidentemente è un dissociato se riesce così bene a fregarsene di tutto e tutti.

Mio padre scrive romanzetti di ultima categoria, autocelebrativi, di una banalità oscena. Ma questo è il giudizio di una figlia che prova evidentemente risentimento per un padre che sembra avere a cuore le grandi questioni della vita come i Templari, le guerre, le religioni e -sopra ad ogni cosa- il proprio ego mostruoso; tutto, tranne le responsabilità verso i figli messi al mondo. Voglio dire...lo ha fatto persino Sgarbi che ti riempie il cervello di mille discorsi pur di svicolare dalle domande dirette ma a quella sui figli ha risposto preciso: 'Io non volevo fare il padre ma ho sempre provveduto a livello economico'. Hai detto niente. 

Mio padre inoltre non ha solo i due figli che pubblicizza su fb e per i quali non so cosa rappresenti e cosa abbia fatto. Prima, in ordine cronologico, veniamo io e un'altra più grande di me, entrambe riconosciute e di cui, un momento dopo, si è totalmente disinteressato. Persino quando l'altra ha tentato il suicidio. 'Che figura mi fai fare con la mia nuova famiglia' sono state le parole di incoraggiamento che lui è riuscito a pronunciare ancora in ospedale dopo essere stato chiamato lì da un'amica di lei. E poi i tanti aborti che ha sostenuto. Che desolazione.

Mi chiedo, ma cosa ha da dire, da parlare tanto con quel sorrisetto arrogante un cazzone di queste proporzioni? Uno che si atteggia da grande conoscitore, ma di cosa? Che si infervora e che accusa una massa indistinta di maledetti che promuovono le guerre e perpetrano abusi sui bambini quando lui per primo é uno di loro. Ma forse non sa neppure chi è. Dà agli altri degli idioti o dei farabutti quando è il numero uno in cima alla lista dei mostri di alcuni dei suoi figli.

Mio padre, il giornalista, scrittore, fotografo, reporter di guerra che parla di vittime è un uomo che nella sua vita ha picchiato le donne e abbandonato i figli. Un ladro (in senso letterale), un violento, un ubriacone, un egocentrico, un narcisista. 

Nelle interviste trasuda autocompiacimento ed è così concentrato su sé stesso e nella recita della parte di persona perbene da riuscire per un momento quasi a convincere pure me. Possibile che sia davvero un uomo a cui stanno a cuore le emozioni, le sofferenze, i disagi degli altri???? Mi concentro, ripenso alla mia vita e poi rispondo: No!!!! E' un uomo che se ha fatto qualcosa lo ha fatto per sé stesso, per credere e far credere di essere un grand'uomo mentre è esattamente l'opposto. 

Un 'uomo' che evidentemente sa sedurre se ha avuto tante donne e fatto almeno tre figlie con tre compagne diverse; ma che a quanto pare non sa mantenere le promesse, preoccupato di continuare da solo per la sua strada, perché lui è più importante, lasciandosi tutto dietro alle spalle. 

Mio padre -posso quindi affermare per esperienza- non è né un uomo (che sa prendersi la responsabilità delle proprie azioni), né un padre (che ama e sa prendersi cura affettivamente ed economicamente dei propri figli...tutti, nessuno escluso!); è dunque...un essere incompiuto privo di sostanza che conta solo sull'apparenza. Come si dice...uno stronzo! Una merda, una brutta persona. Un coglione, un cazzone, un cretino, uno con una grandissima faccia da culo. Ecco. Che schifo.

E dire che è un gran dispiacere realizzare di venire da una tale pochezza. Ogni bambino dovrebbe poter essere orgoglioso del proprio padre. Che vergogna invece essere sua figlia!

Adesso che ho fatto un po' di ordine nelle mie idee confuse tra la terribile verità vissuta sulla mia pelle e l'apparente normalità ostentata dai miei genitori, adesso che ho fatto un po' di luce dentro al buio in cui si è plasmato questo aborto di uomo che mi ha generata e che si atteggia da eroe, posso tornare alla mia vita e riconfermare a me stessa, spero per l'ultima volta, che è stato tutto un equivoco! Che non c'entro niente con lui, né con mia madre! Non è colpa mia se tutto l'amore di cui sono stati capaci i miei genitori è stata questa miseria. L'ho già detto ma evidentemente non mi rimane in testa...anzi, nel cuore.

Devo dire che avrei potuto consolarmi un po' se almeno fosse stato davvero un idolo...che so, un Che Guevara, ad esempio, visto il suo atteggiarsi da seduttivo guerrigliero. Mi sarei messa la maglietta, avrei appeso il poster da qualche parte e avrei raccontato leggende sulle gioie e i dolori di un eroe e dei suoi figli a casa ad aspettare che torni, vivo o morto. 

Invece è un cazzone travestito, una caricatura da quattro soldi, un falso credibile -forse- solo da schizofreniche, depresse, emotivamente disadattate quali sono state, in ordine, le sue donne e non fa sognare nessuno!!! Un cretino che ha preso in giro soprattutto sé stesso. E per tutta la vita! 

E' giunto il momento di seppellire questo surrogato di padre che mi ha generato!

Addio ridicolo vecchio. Tu e quell'altra disgraziata non avvicinatevi mai più a me perché per me siete morti come io lo sono sempre stata per voi. Se avessi avuto qualche dubbio, mia madre ci ha tenuto proprio a dirmelo e pare che nessuno di voi due abbia avuto problemi ad elaborare il lutto per me. Son capitata proprio male! Voi vi siete persi qualcosa di prezioso però. In mano ad un ladruncolo e alla sua squinzia che faceva il palo con una neonata in braccio...non c'era speranza di venir riconosciuta come autentico amore, vita preziosa, almeno oggetto di valore. Sono stata un oggetto qualsiasi tra gli altri, un peso, un problema, una cosa inutile, niente. E voi siete proprio due poveracci.

Adesso morite finalmente nella mia considerazione e riposate in pace.

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20 novembre, 2017

SALTO NEL VUOTO

Camminiamo da ore su per una montagna dai fianchi erbosi; la roccia è calda e rossastra. Sono partita da sola ma raggiungo un gruppo di persone con una guida…non posso superare ma ormai siamo vicini alla cima. Così cammino in coda. Parlano di mangiare e mi viene pure fame.
Camminando dietro di loro rallento il mio passo nervoso e mi godo il panorama…in questi momenti mi sento così piena di senso…al mio posto nel mondo.
Siamo quasi in cima quando la terra trema: ci acquattiamo ma arrivano giù sassi da sopra e istintivamente saliamo ancora. La guida del gruppo invita tutti a continuare perché su potremo forse proteggerci.
La cima è sostanzialmente vuota: una caverna, un salone ampio, sembra scolpito. Ci stiamo tutti.
Un’altra scossa, poi un’altra ancora. Tutto trema. Alla calma iniziale scaturita dal senso di protezione di quella solida cupola sopra alla testa subentra il panico generale quando constatiamo che il soffitto di quel posto sta scaricando sassi che ci piovono addosso.
La guida suggerisce di stare vicini, di non allontanarci, dice che non c’è più niente da fare. Ma se devo morire allora…voglio volare.
Così mi lancio nel vuoto, precipito…e mi sveglio.

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14 novembre, 2017

IN SCIOLTEZZA

Infiliamo una strettoia dove si passa a fatica e strisciamo alla ricerca di una via che porti a nuovi vuoti dove proseguire ad esplorare.

Mentre procedo spingendomi con ogni parte del corpo come fa un feto per venire al mondo, l'umido pungente, la roccia dura e dolorosa su cui sono sdraiata rinnovano la loro freddezza ogni metro che avanzo.

E porcaccia la miseria, il cunicolo chiude.

Facciamo una miracolosa inversione di marcia e ripartiamo a strisciare di testa ma che fatica bestia!

Ad un tratto sento un rumore spaventoso, cupo e mi sento rabbrividire. Sembra il rumore provocato da una inondazione. Ma cos'è?

E' la mia pancia: sto per farmela addosso.

Mi concentro, osservo il terreno su cui sto strisciando e vedo che davanti a me c'è un buco. Come una contorsionista mi muovo fino lì, mi sfilo la tuta, mi calo le brache, infilo il culo nel buco e lascio andare! Che liberazione! Per fortuna ho dei fazzolettini.

Come Catherine Zeta Jones in Entrapment schiva i laser, così io schivo la latrina improvvisata e mi rivesto come mi son spogliata. Poi filo via...in scioltezza, lasciando dietro di me, al compagno di avventura, la sfida di passare...con disinvoltura.



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12 novembre, 2017

ALLA DERIVA...MA DOVE VOGLIO


E' fine estate e siamo rimasti in pochi. Il vento e le raffiche non mollano da un mese. Dopo qualche giorno su una deriva a due posti, l'istruttore acconsente a farmi provare il laser. Quando arrivo la mattina alla spiaggia per armare la barca sono carica come un leone.

La mia esperienza di vela è poca e raffazzonata, mentre rilevanti sono il mio entusiasmo e la mia determinazione.

Usciamo. Dietro di me, sul gommone, c'è l'istruttore che oltre a raccattarmi in caso di necessità mi suggerisce cosa fare. Non accetto compromessi, un'andatura tranquilla, io devo andare! Ma le raffiche non perdonano e sono sempre in mare. Imparo a non cadere in acqua e quando scuffio salto sul fianco della barca, poi sulla deriva, la rigiro e son dentro come prima. Così, tutto il giorno.

Alla sera quasi non cammino: ho le mani tagliate e sono tutta un livido ma non cedo. Mi sento un guerriero! Dopo qualche giorno esco dal canale: con la mia andatura circolare conquisto il mare aperto, l'orizzonte, il sole. 

Ho i piedi alle cinghie e sono fuoribordo. E' faticoso ma la barca plana e sto andando dove voglio. E sono felice, ogni volta che ci penso. 

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07 novembre, 2017

ZUPPA DI SASSI E LENTICCHIE

Dicono che le lenticchie portino soldi. Qui da noi per tradizione si mangiano a capodanno per augurarsi fortuna e soldini...io decido di dare una spintarella alla fortuna della mia economia disastrata e comincio a mangiarle adesso, a novembre, non si sa mai. Avevo comprato una busta di lenticchie secche in sconto già qualche tempo fa...forse era vecchia perché è già scaduta. Nessun problema ma...porteranno fortuna lo stesso? Le metto in ammollo per 6h che poi diventano 24 per imprevisti e quando vado a soccorrerle dal pericolo di marcire, sorprendo una manciata di spavaldi sassolini venuti allo scoperto un po' in superficie e un po' in giro...spero di averli tolti tutti perché senza denti è troppo presto! Controllo ancora per sicurezza: ma sono tantissimi! Comincio a pensare che facciano parte della ricetta per la fortuna. Mi viene in mente una favola per bambini: 'Una zuppa di sasso'. Così chiamo un paio di amici e li invito a cena. Ognuno porta un po' della sua vita e la serata passa allegra. La zuppa è buonissima, nessun sasso pervenuto ma la pancia è piena, il palato soddisfatto e l'umore gioioso. Quanto serve per essere felici: stare bene insieme e condividere.

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06 novembre, 2017

STAYIN' ALIVE AL CORSO BLS

Vediamo un video americano con un energumeno nero che potrebbe riportarti in vita da qualsiasi male aspirandolo via da te come Michael Clarke Duncan nel film 'Il Miglio Verde'. Questo tizio palestrato esegue un BLS a regola d'arte sul suo manichino: efficace, composto e per niente sudato; è abbastanza convincente da farcelo credere possibile. Quando il video va in pausa tocca a noi: una ragazza da poco operata al tunnel carpale, un signore mezzo invalido da un braccio e poi ci sono io e altri 3 apparentemente normodotati; scopriamo il petto dei nostri manichini, posizioniamo le mani una sopra l'altra a metà sulla linea che collega i due capezzoli, braccia tese e giù a comprimere affondando 5/6 cm. Per tenere il ritmo di 100 compressioni/minuto ci viene suggerito di cantare mentalmente 'StayinAlive' perché 'ah-ha-ha-ha' ha il ritmo perfetto e la canzone mette energia e di energia ne serve davvero tanta. Ci accorgiamo subito di avere tutto un altro stile: chi usa solo le braccia invece di tutto il busto, chi comprime troppo, chi poco, chi perde il ritmo, chi si scompone, chi si dimentica di respirare...Alla fine dei due minuti l'esercitazione è finita, siamo grondanti di sudore, indolenziti e affannati...Aiutooooo.                                                                              
                                                                                                                                    N-Trance










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05 novembre, 2017

ESSERCI

Una signora molto anziana cammina per mano alla sua badante e mette un piede in fallo: fa una rotazione su sé stessa, cade a corpo morto e 'CIOC!' si sente un rumore cupo.

Germana, di 96 anni, rimane molle, abbandonata, ha gli occhi chiusi e non risponde. La badante vuole alzarla e la tira per una mano. La fermo. Lì dove siamo è sicuro. Mi chino sulla signora: respira. 'Germana, Germana mi sente?'. Le prendo una mano, le copro le gambe scoperte, la accarezzo e continuo a parlarle calma. C'è sangue dietro alla testa; chiamo l'ambulanza, la difendo da chi vuole tirarla su o spostarla senza ragione; 'Germana, non si preoccupi, andrà tutto bene, ho chiamato l'ambulanza per stare più tranquilli, sarà qui tra pochi minuti, sente la sirena? Sono proprio vicini'. Adesso muove le dita della mano e si tocca un lembo del vestito. Immagino sia preoccupata di essere scoperta così la rassicuro: 'Ho sistemato io il vestito, è tutto in ordine. Adesso però mi dica come sta'. Apre gli occhi, io le sorrido e lei: 'Che male, che male che ho'. 'E' normale se sente male, tra un attimo la medicheranno e starà meglio'. 

Poi arriva l'ambulanza. 

'Arrivederci Germana'.

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02 novembre, 2017

QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA

La mensa delle elementari era grande abbastanza da contenere tutti i bambini della scuola in due tornate e all'ora di punta c'era un inquinamento acustico degno di una discoteca. Ne uscivi con l'acufene e puzzavi di mensa fino a sera. Matteo usava i tappi per le orecchie, gli veniva mal di testa altrimenti. Il problema più grave della mensa però non era il casino ma il cibo! L'insalata con la terra e i vermi me la ricordo ancora...la Laura ci ha vomitato sopra disgustata. 'Lascia stare l'insalata e mangia il resto', le han detto. Meglio non contraddire le cuoche che avevo la sensazione di aver già visto al telegiornale...Periodicamente c'erano proteste, casini con l'igiene...

Un giorno viene annunciato lo sciopero della mensa (o la sua inagibilità, non ricordo): si pranza al sacco, in classe. C'è un clima severo e noioso, sembra di essere in punizione. Arriviamo in fondo al pasto in un silenzio paranormale che decido di riempire con una esibizione: bevo il succo di frutta d'un fiato, mi alzo in piedi e...BUUUUUUUUUUUUUUUURP, rutto fragorosamente. Gli applausi superano i rimproveri e vado in castigo con tutti gli onori. Il giorno dopo si torna in mensa per fortuna.

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TORTA DI MELE

700 gr di MELE. Metto gli ingredienti sul tavolo per controllare di avere tutto perché stavolta voglio andare sul sicuro e seguire la ricetta!

Il LIMONE è grinzo ma riesco a spremerlo e grattugiarlo; ho del LATTE (200 ml) di soia però, 200 gr di ZUCCHERO di canna grezzo...2 UOVA, una bustina di LIEVITO, 100 gr di BURRO, SALE, 200 gr di FARINA 00. 

Nel silenzio della concentrazione, un rumore quasi impercettibile, si fa strada fino alla mia coscienza: un crepitio!

Tempo fa, nello stesso modo avevo sorpreso un tarlo sgranocchiare un battiscopa...cos'altro si stava nutrendo a mie spese? Aguzzo l'orecchio come un segugio...forse è solo la CARTA DA FORNO che ho stropicciato che cerca di dischiudersi o quella della CIOCCOLATA FONDENTE che voglio aggiungere all'impasto insieme alle MANDORLE tritate...

No, è la farina! Piena zeppa di bestiolini! Accidenti! Trovo dell'integrale di farro, farà lo stesso...

Usare FRUSTE ELETTRICHE: ce l'ho! Frusto efficacemente le uova, il sale e lo zucchero, la scorza di limone, il burro, la farina setacciata con il lievito. Aggiungo il latte e: SPLASH! Schizzi ovunque!!! Ma l'impasto sembra spumoso e felice! Verso nella teglia, aggiungo cioccolata, mandorle, mele a fettine. Non resta che azzeccare la cottura: 50', 180°C.

E' soffice, buonissima!

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01 novembre, 2017

IL BAMBINO TIRANNO

Quando andavo alla materna c'era un bambino grande che tutti temevamo. Era prepotente, aggressivo e minaccioso e diceva un sacco di cattiverie. 

Un giorno mia madre arriva tardi a prendermi; io aspetto appena dentro l'ingresso della scuola insieme ad altri bambini vigilati dalla Tina, la bidella.

Nel gruppetto c'è anche lui. Io sono seduta con le gambe raccolte dentro ad un cubo aperto su una faccia laterale e da lì dentro lo osservo. Ha una camicia con un taschino e dentro al taschino tiene un mazzetto di figurine di cui sembra molto orgoglioso: le mostra ma non le fa tenere a nessuno e blatera in giro le sue sciocchezze antipatiche. Ad un tratto passa vicino al mio cubo radente l'apertura...è distratto, cammina veloce...io aspetto e, in un riflesso di 'giustizia sociale', allungo un piede, con precisione. Mentre lui spicca il volo completamente impotente e le sue figurine esplodono in aria e si sparpagliano a terra, io provo un senso di liberazione. Mi sorprende vederlo vulnerabile e umiliato: frigna e protesta capriccioso, da piccolo, quale è. Tina, giustamente, mi riprende ma finalmente arrivano i genitori e andiamo tutti a casa.

Da quel giorno non ne ho più avuto paura.

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