19 giugno, 2019

VELOCE COME IL VENTO


Vacca boia... sta psico del cazzo alla fine mi ha fatto crescere delle radici e la fiammella vitale! Avevo raggiunto la vitalità di un tossicodipendente, ormai ero finita. Non credevo più a nulla, non mi fidavo più di nessuno, non avevo più nessun desiderio. Solo stanchezza. Poi, sostenuta dall'affetto, giorno dopo giorno, casino dopo casino, provando e riprovando, qualcosa si è riacceso e sono ripartita. Una fatica. Quanto è andato sprecato. Come avere una macchina da corsa e farci la spesa. Dopo un po' si ingolfa, si ferma e non vuole più ripartire.

Ogni tanto riguardo 'Veloce come il vento' e sono proprio come Accorsi quando pensa di venir mollato dalla sorella e comincia a predicare che non ci si può fidare e poi lei invece gli si affida e lui si emoziona, ha una possibilità e poi un'altra ancora, fanno un casino dopo l'altro finché non imparano ad essere una famiglia. E l'umorismo salva. Aiuta a sdrammatizzare questa cazzo di fottuta vita di merda. Così chiama Allegria il fratellino triste e lo fa sorridere andando contro tutte le regole. Ma si fa male. Si fanno tutti male. Eppure ce la fanno. E non c'è altro modo per quelli come noi. Provando e riprovando e facendo e facendosi male. Alla fine poi forse ce la facciamo. Bisogna non aver paura di soffrire. E lui è un eroe. Un testimone per i suoi fratelli dopo che è morto il padre. E la sua vita è valsa la pena. Così, scombinato com'era.


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