17 febbraio, 2018

SBARAZZINA

Estate, un caldo boia. Pomeriggio, ore 14. Si parte al volo da Bologna per Firenze, in mtb, con gli zaini in spalla per 3 giorni sempre in sella, con una tenda leggera e quattro cose di sopravvivenza. Il sole è incandescente e l'aria ferma. 

Si parte dalla Val di Zena e si sale verso Pianoro. Non so se ho pianto mentre sudavo pensando a chi me lo avesse fatto fare di partire a quell'ora infame. Possibile che non riesca mai a fare le cose come si deve? Vabbè...schiviamo il colpo di calore e raggiunto l'abitato ci fermiamo a riflettere al primo bar sulla possibilità di arrivare e dove. 

Ripreso fiato e coraggio pedaliamo con un discreto ritmo fino a Madonna dei Fornelli senza fermarci. Arriviamo al crepuscolo e col culo in fiamme cerchiamo un posto per dormire all'aperto con l'ultimo filo di luce; finalmente andiamo a mangiare. 

In pizzeria ci chiedono da dove arriviamo e ci invitano a dormire al campo sportivo, in terra sotto la tettoia, nessuno ci darà fastidio e ci sono pure le docce calde. Così mangiamo con calma, sapendo che non dovremo neppure montare la tenda imbucata chissà dove; facciamo un po' tardi a chiacchierare e solo poco prima di mezzanotte ci alziamo per andare a pagare. 

Alla cassa c'è il pizzaiolo che gioca a carte con la cameriera. Prima che possa accorgermi di stare parlando sento la mia voce dire: 'Eeh, sbarazzino! Ma noi qui siamo dei campioni!'. E prima che potessimo salutare e uscire veniamo invitati a giocare. Perché giocare a sbarazzino da quelle parti è una cosa seria ed è facile prendere una sciocca affermazione per una sfida.

Ci sediamo ad un tavolo: pizzaiolo e cameriera contro di noi. Loro sono molto schicci e professionali...chissà come mai...noi un po' fai da te e io in particolare sembro pure un po' scema, a sentire la cameriera, perché penso anche le mosse praticamente obbligate e questo decisamente la innervosisce. Il fatto è che io giocavo per il piacere della compagnia e non avevo idea di quanto per loro fosse una cosa importante. 

Giochiamo ai 21 punti. Lei mi ha preso di mira e mi deride per ogni mia esitazione e il fatto che cuciamo più volte e per due volte addirittura 7 punti la irrita terribilmente. 

Alla fine vinciamo noi e lei ha quasi un moto di rabbia, si trattiene e propone di continuare...più seriamente...intende...

Allora interviene il marito, il padrone del locale e la invita ad andare a prendere i bambini dai nonni che è tardi e devono dormire...ma lei vorrebbe continuare, non è possibile che abbiano perso, vorrebbe ancora giocare, così lui deve insistere. Comincio a pensare che i bambini siano una scusa, un codice per dirle 'adesso basta!'. C'è un attimo di tensione nell'aria e cerchiamo di sdrammatizzare: sbadigliamo, diciamo che siamo stati proprio bene, la pizza era ottima e la compagnia ospitale ma ci aspettano un sacco di km l'indomani e dobbiamo proprio andare. 

Solo per un secondo penso che sarebbe stato bello, a saperlo di vincere, giocarsi la cena...sarebbe stato più figo raccontare agli amici di aver giocato per non pagare la pizza...forse...ma va bene pure così, ci mancano i debiti di gioco ad incasinarmi la vita. 

Una vittoria leggera e senza conseguenze...tranne che per l'orgoglio della cameriera che si è vista battere da una qualsiasi...sbarazzina! :)

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