31 dicembre, 2017

NELL'ULTIMO GIORNO DELL'ANNO, IO DICO ADDIO...


Nell'anno '99 di nostra vita 
io, Francesco Guccini, eterno studente
perché la materia di studio sarebbe infinita
e soprattutto perché so di non sapere niente,
io, chierico vagante, bandito di strada,
io, non artista, solo piccolo baccelliere,
perché, per colpa d'altri, vada come vada,
a volte mi vergogno di fare il mio mestiere,
io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
ai riflettori e paillettes delle televisioni,
alle urla scomposte di politicanti professionisti,
a quelle vostre glorie vuote da coglioni...
E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,
alle diete per mantenersi in forma smagliante
a chi parla sempre di un futuro trionfale
e ad ogni impresa di questo secolo trionfante,
alle magie di moda delle religioni orientali
che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,
ai personaggi cicaleggianti dei talk-show
che squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero"
alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,
alle loro modelle senza umanità
alle sempiterne belle in gara sui calendari,
a chi dimentica o ignora l'umiltà...

Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato,
cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna
che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia,
io, tirato su a castagne ed ad erba spagna,
io, sempre un momento fa campagnolo inurbato,
due soldi d'elementari ed uno d'università,
ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato
dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà...
Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito
a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia
o sceglie a caso per i tiramenti del momento
curando però sempre di riempirsi la pancia
e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,
ai ceroni ed ai parrucchini per signore,
alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,
al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,
a chi si dichiara di sinistra, democratico,
però è amico di tutti perché non si sa mai,
e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico
ed è anche fondamentalista per evitare guai,
a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni
fatto di nebbia, pieno di sembrare,
ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
di lotterie, l'unica fede in cui sperare...

Nell'anno '99 di nostra vita
io, giullare da niente, ma indignato,
anch'io qui canto con parola sfinita,
con un ruggito che diventa belato,
ma a te dedico queste parole da poco
che sottendono solo un vizio antico
sperando però che tu non le prenda come un gioco,
tu, ipocrita uditore, mio simile...mio amico...

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Ma s'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni 
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni; 
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia, 
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato... 

Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante, 
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d'un cantante: 
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo, 
e un cazzo in culo e accuse d'arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta... 

Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa, 
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia; 
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi: 
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso... 

Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare, 
godo molto di più nell'ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare... 
se son d'umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie: 
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo... 

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista, 
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista! 
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino, 
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare! 

Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento? 
Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento. 
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro: 
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco! 

Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni, 
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni... 
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete, 
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate! 

Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso, 
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso 
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: 
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto! 

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