03 maggio, 2020

DOMANI INVENTERO'

"Ai confini di ogni confine c'è l'ignoto.  
Se salto, dove andrò?  
E se c'è qualcosa di brutto?  
O di sbagliato?  
E se c'è qualcosa di nuovo?  
Domani inventerò." 
[Domani Inventerò, Agnes de Lestrade e Valeria Docampo, TERRE DI MEZZO editore].
*************************************
Domani è il 4 maggio 2020: FASE 2.

In questi giorni ho parlato al telefono con un sacco di gente e raccolto tante preoccupazioni... qualcuna forse mi è rimasta addosso. 

E adesso?

Mi sembra di essere in un libro di storia mentre accade e dentro al telegiornale. Per la prima volta tutto quello che riguardava gli altri, lontani da me, riguarda proprio me. 

E in un colpo solo mi confronto con il passato, il presente e il futuro, con la morte, con la malattia, con un regime, con l'indignazione, il dolore, la paura, l'orrore, la disumanità tutta insieme... 

Per la prima volta sembra che tutto sia collegato e che abbia senso. Un senso profondo e agghiacciante, doloroso, travolgente come un'onda gigantesca, immensa nella sua potenza. 

Una volta, mentre giocavo in un mare agitato, sono stata travolta da un'onda molto grande. Quando pensavo avrei cominciato a risalire, ne è arrivata un'altra a tenermi sotto. In un tempo sospeso, ho assecondato una forza più grande di me e aspettato di venire rilasciata. Non ho pensato al bisogno di respirare, che non potevo in alcun modo soddisfare. Ho atteso di sentire il momento in cui quella forza avrebbe mollato la presa permettendo alle mie forze di reagire. 

Se non avessi fatto quella esperienza adesso non saprei di avere quella resistenza.

In questo tempo sospeso, trattenuta nella mancanza e nel dolore, nel bisogno simbolico di respirare, ho atteso. 

Ma c'è una differenza: trattenuta sott'acqua da un'onda, tutto è passato appena riemersa. Trattenuta dal provvedere a me stessa e a i miei cari da una umanità contorta e perversa, tornare in superficie a respirare non sarà cosa semplice. E ciò che rende l'esperienza molto più terrifica di allora, è la complessità con cui dovrò confrontarmi prima di poter determinare o meno la mia salvezza.

Non ho idea di quando potrò respirare. Il tempo è ancora sospeso anche se gli hanno dato un altro nome. Questo è importante sapere! Altrimenti si rischia di annegare per la disperazione di aver vissuto l'ennesima illusione.

Per sopravvivere non resta che inventare. Succederà di venire spinti giù ancora e ancora. Di venire trattenuti da forze più grandi di noi. Dovremo conservare le forze, prepararci, attendere il momento per scalciare, trasgredire e verremo puniti prima di vedere riconosciuti i nostri diritti... in gioco è il diritto stesso alla vita. 

Siamo ad un confine chiaro: la storia la stiamo scrivendo noi. Era così anche prima, certo, ma non lo sapevamo davvero... a molti di noi sembrava più di camminare su un sentiero. Adesso è chiaro che il sentiero lo stiamo tracciando noi e che eravamo "fuori strada" già prima. Per questo abbiamo paura. La realtà di prima era piena di illusioni che creavano dipendenza e a stento alleviavano i nostri dolori. 

Dunque siamo qui, senza illusioni, senza anestetico, senza medicine, senza strade chiare da percorrere. La nostra sopravvivenza è stata messa fortemente in discussione. Non ci resta che inventare.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Nessun commento: