05 novembre, 2017

ESSERCI

Una signora molto anziana cammina per mano alla sua badante e mette un piede in fallo: fa una rotazione su sé stessa, cade a corpo morto e 'CIOC!' si sente un rumore cupo.

Germana, di 96 anni, rimane molle, abbandonata, ha gli occhi chiusi e non risponde. La badante vuole alzarla e la tira per una mano. La fermo. Lì dove siamo è sicuro. Mi chino sulla signora: respira. 'Germana, Germana mi sente?'. Le prendo una mano, le copro le gambe scoperte, la accarezzo e continuo a parlarle calma. C'è sangue dietro alla testa; chiamo l'ambulanza, la difendo da chi vuole tirarla su o spostarla senza ragione; 'Germana, non si preoccupi, andrà tutto bene, ho chiamato l'ambulanza per stare più tranquilli, sarà qui tra pochi minuti, sente la sirena? Sono proprio vicini'. Adesso muove le dita della mano e si tocca un lembo del vestito. Immagino sia preoccupata di essere scoperta così la rassicuro: 'Ho sistemato io il vestito, è tutto in ordine. Adesso però mi dica come sta'. Apre gli occhi, io le sorrido e lei: 'Che male, che male che ho'. 'E' normale se sente male, tra un attimo la medicheranno e starà meglio'. 

Poi arriva l'ambulanza. 

'Arrivederci Germana'.

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