20 novembre, 2017

SALTO NEL VUOTO

Camminiamo da ore su per una montagna dai fianchi erbosi; la roccia è calda e rossastra. Sono partita da sola ma raggiungo un gruppo di persone con una guida…non posso superare ma ormai siamo vicini alla cima. Così cammino in coda. Parlano di mangiare e mi viene pure fame.
Camminando dietro di loro rallento il mio passo nervoso e mi godo il panorama…in questi momenti mi sento così piena di senso…al mio posto nel mondo.
Siamo quasi in cima quando la terra trema: ci acquattiamo ma arrivano giù sassi da sopra e istintivamente saliamo ancora. La guida del gruppo invita tutti a continuare perché su potremo forse proteggerci.
La cima è sostanzialmente vuota: una caverna, un salone ampio, sembra scolpito. Ci stiamo tutti.
Un’altra scossa, poi un’altra ancora. Tutto trema. Alla calma iniziale scaturita dal senso di protezione di quella solida cupola sopra alla testa subentra il panico generale quando constatiamo che il soffitto di quel posto sta scaricando sassi che ci piovono addosso.
La guida suggerisce di stare vicini, di non allontanarci, dice che non c’è più niente da fare. Ma se devo morire allora…voglio volare.
Così mi lancio nel vuoto, precipito…e mi sveglio.

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