15 maggio, 2018

IMPERFETTO CON ORGOGLIO

Oggi ho capito una cosa importante: fare un uso emotivo dei puntini di sospensione è quanto mai dannoso per sé stessi, per gli altri e per la lingua scritta.

Lo dicono nei siti che offrono consigli a chi vuol partecipare a concorsi letterari e non essere cestinato prima ancora di essere letto.

Per non sapere né leggere né scrivere, mi scuso qui per aver offeso e impoverito l'umanità e la sua lingua con i miei puntini di troppo (e chissà cos'altro!) usati impropriamente nel mio blog che seguono in pochi, evidentemente intenditori che non si lasceranno contaminare dai miei errori... almeno spero! 

E, ahimè, confesso di essere doppiamente colpevole perché ne ero consapevole fin dall'inizio ma ho subito il fascino adolescenziale del faccio come mi pare.

Ne avevo bisogno! Faccio come mi pare è stata una tappa fondamentale della mia crescita emotiva. Solo che ho dovuto farla da adulta perché saltata da bambina, come è stato per la varicella.

Quindi le cose non succedono proprio a caso: sto conquistandomi la necessaria leggerezza e il giusto orgoglio di essere imperfetta con assunzione di responsabilità e correzione successiva, dopo essere stata schiava della perfezione per tutta l'infanzia e adolescenza

In nome dell'amore per mio nonno, oltre a tifare per la stessa squadra di calcio e cercare di apprezzare la boxe come lui, ho preso pure la sua dipendenza dal fascino della perfezione e, con essa, per un qualche errore, l'idea che dovessi essere perfetta o niente, quando niente avrebbe significato morire.

Insomma, ho scelto di vivere.

E poi, mi sento di affermare che, di solito, uso la punteggiatura in modo abbastanza corretto ed efficace; quantomeno ci penso il 'giusto' prima, rileggo per capire dove rappresentare la pausa così dove l'ho fatta io. Il 'giusto' è un concetto complesso e in continuo aggiornamento. Per adesso, è giusto per me non soffermarmi troppo sulla forma e godermi il piacere del racconto. Consapevole del fatto che possa fare meglio, ma solo quando sarò pronta.

Mi sto esercitando a sbagliare, capire, correggere e continuare a vivere, fregandomene di ciò che pensa il censore che è in ognuno di noi e che, in qualche caso, prende il sopravvento e svilisce e punisce severamente i colpevoli di errore, dove per errore si intende una sola grande categoria in cui stanno tutti gli errori possibili, senza distinzione di gravità, spesso per proiezioni personali e bisogno di sfogare frustrazioni.

Sicuramente c'è un uso corretto anche per le parole in corsivo... ma ci ho appena preso gusto e devo usarle per capire...  

Buoni errori a tutti!

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