08 dicembre, 2020

FINALE 2 - FRATELLO PORCELLO


I paesani sono pronti, hanno un piano: attendere la notte, muovere tutti insieme e addentrarsi nel bosco a cercare l'Uomo Selvatico. Sono tutti armati di rimostranze e richieste di cambiamenti. Ed essendo buio presto, sperano non faranno troppo tardi. 

Fortunatamente alle sei è già buio e i paesani sono radunati al parcheggio subito prima del bosco. Sono nervosi, arrabbiati e il gruppo sembra amplificare il desiderio di rivalsa. Qualcuno ha un atteggiamento un po' troppo sopra le righe, il suo vociare chiassoso potrebbe attirare l'attenzione. C'è chi cerca di calmare gli esaltati e chi si lascia contagiare.

Finalmente iniziano a muoversi. Forse camminare li scalderà e allenterà la tensione generale. Qualcuno grida improperi: ''Te la faremo pagare, mostro'', ''Vediamo chi avrà paura questa volta'', ''Esci fuori vigliacco!'', e così via. Camminare, per qualche ragione, non sembra aiutare.

La fatica inoltre ha un effetto negativo sull'umore di molti che pian piano contagiano anche tutti gli altri: il pessimismo, lo sconforto, la disillusione, la rabbia, il rancore sono i sentimenti più comuni. Qualcuno inizia a sudare e questo non gli piace. Non se lo aspettavano di dover sopportare tanto per avere giustizia. Altri hanno l'affanno e desiderano fermarsi a fumare una sigaretta ma non vogliono rimanere indietro, da soli, col rischio di trovarsi faccia a faccia con pericolosi animali. Tocca di proseguire per forza e ciò alimenta il malcontento. Un circolo vizioso.

Nel gruppo, ognuno per conto proprio, si concentra attentamente sul fastidio, scoprendo di provare solo quello. Fastidio per le scarpe strette, dure, fredde, per la fatica di camminare, per l'incertezza del risultato di quella operazione, mica possono picchiare a sangue qualcuno, finirebbero in galera! Se solo fossero protetti da qualche legge apposta. Farsi giustizia da soli, a qualcuno darebbe grandi soddisfazioni.

Persi tra pensieri e preoccupazioni e tra le lamentele generali, il gruppo improvvisamente si arresta.

Gli ultimi non vedono e non sentono cosa sta succedendo, così si radunano a mezzaluna e finalmente scorgono l'impedimento a marciare.

E' un tizio tozzo e minaccioso, piantato in terra come un tronco. Che sia l'Uomo Selvatico? Non corrisponde a nessuna descrizione ma sicuramente appare ostile.

Uno del gruppo, il più iroso, si fa avanti e i due sbracciano e urlano per 20 minuti. Allora il paesano fa segno al gruppo di avvicinarsi per dargli man forte ma il tizio tozzo imbraccia un fucile e dice: "Fuori dalla mia proprietà o vi denuncio. Quel coglione di mio fratello abita nel bosco ma con il vostro chiasso disturbate me e io non lo sopporto. Via di qui, subito".

Tutto chiaro adesso: quello era uno dei tre fratelli porcelli di cui parla la leggenda. Pare aver costruito una casa indipendente ma sempre in quel bosco, dopo aver abbandonato il condominio ristrutturato assieme agli altri. Qualcuno, ora che ci pensa, lo ha già incontrato, un vero spaccone, uno che ha sempre ragione, uno come suo fratello!

Il tizio tozzo, si chiedono tutti, allora va considerato anche lui Uomo Selvatico? Se sì, sarebbero di fronte ad una vera e propria epidemia!

Pensandoci bene, forse è già una pandemia perché a guardare e ascoltare meglio alcuni paesani, sposati con uomini e donne di altre regioni o nazioni, non sono molto diversi dal fratello porcello né da certi uomini politici prepotenti, arroganti e aggressivi presenti in tutto il mondo.

E se l'Uomo Selvatico non stesse solo confinato nel bosco? Se fosse il nostro vicino, il nostro cugino, se fosse anche un po' dentro di noi?

Queste le riflessioni di una parte del gruppo. L'altra parte non rifletteva... assomigliava più ad un branco di scimmioni in cattività.

Adesso il paese aveva un altro problema: canalizzare quell'aggressività su un obiettivo più raggiungibile e più facile da identificare fuori di sé.

Alcuni paesani il giorno dopo vendettero casa e lasciarono il paese. Le malelingue dicevano che erano gay e psicologi. Per loro, meglio perderli che trovarli!

Nel giro di qualche anno il paese si spopolò e rimasero solo uomini selvatici e litigiosi. Un giorno litigavano e l'altro pure. Ma se glielo chiedi, loro ti diranno che non hanno problemi con nessuno. Che vanno d'accordo con tutti purché siano ragionevoli... proprio come loro!
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
[Questo racconto è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto della fantasia dell'autore oppure sono usati in chiave romanzesca. Ogni somiglianza con fatti o luoghi o persone esistenti o esistite è puramente casuale].

Nessun commento: