18 gennaio, 2018

INCONSCIO E MALEFICIO

Mi sento insicura, fragile, emotiva. Vorrei essere perfetta, non provare questo senso di inadeguatezza e venir riconosciuta capace e confermata da chiunque per ogni mia insicurezza. 

La mia emotività è sempre esagerata e, quando devo prendere impegni, so già che devo un po' forzarmi, perché tanto sotto una certa soglia difficilmente scende, a meno che non faccia quella cosa già da molti anni...ma basta poco a stressarmi.

Così vivo divisa a metà: una metà bella, solare, intraprendente, che si mette in discussione, che si dà da fare; l'altra brutta, triste e reticente, che ha bisogno di conferme e che si ritira dalle situazioni facilmente.

E poi c'è il mio inconscio che, come tutti gli inconsci, manda messaggi...non molto chiari a dire il vero. Probabilmente, poveraccio anche lui, ascolta le due parti, in entrambe si immedesima e per questo mi invia segnali contraddittori. Vai, è il momento! E un attimo dopo: Ma cosa fai, non senti la strizza al petto? E poi: Forza, che aspetti?! E di nuovo: Torna indietro, siam mica matti!!!

Che fatica. Che impresa vivere. Anche perché se non trovo il giusto compromesso quello si incazza. La normalità lo vuole comunque sofferente e acciaccato ma se lo stresso si dà per devastato e mi distrugge con dolori di ogni tipo, uno stato di affaticamento costante e, se non basta, mi distrae affinché mi ferisca e debba fermarmi per forza. 

Per caso c'è un medico tra il pubblico? Se gentilmente mi informasse se sapesse di patologie con un nome e una soluzione a cui questi sintomi potrebbero rimandare...

Comunque...ogni tanto, nella baruffa generale, il mio inconscio mi colpisce per bene.

Così è successo ieri: vado per chiudere gli scuri, mi distraggo e SBAM, il primo che ho smollato si chiude con violenza sulla mia mano appoggiata al davanzale.

Nelle mie varie esperienze di vela non ho mai neppure preso in testa il boma. Neppure strambando che è la manovra che mi riesce peggio. Mai avrei pensato di venire ghigliottinata da uno scuro...eppure il principio è lo stesso.

Ad ogni modo...faccio a tempo a togliere la mano prima che il vento ricarichi la raffica e mi colpisca di nuovo; temo di essermi spezzata almeno un dito. Non riesco neppure a parlare, il sangue comincia a sgorgare e svengo sul divano. 

Dopo un po' mi riprendo, sopporto male di aprire e guardare e mi accompagnano al pronto soccorso. 

Non passa molto che mi fanno una prima medicazione, poi una lastra e infine mi richiamano dentro per controllare: mi fanno l'anestesia, aprono ulteriormente la ferita ormai lacerata e ben aperta e sistemano il tendine. Infine mi cuciono e torno a casa.

Voglio dire...c'era bisogno di questo casino? Solo perché avevo frignato tutto il giorno con me stessa che non me la sentivo di prendere nuovi ingaggi di lavoro? 

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