28 gennaio, 2018

YELLOW SUBMARINE

Nella città di mare in cui sono cresciuta, c'era un uomo che faceva il nostromo e che era un eroe perché in vita sua aveva salvato un sacco di persone. Era saggio e sapeva molto del suo mare e della sua gente. In condizioni avverse o problemi di corrente era concentrato ma quando si rivolgeva a qualcuno era sempre allegro ed educato; una missione dopo l'altra, riusciva sempre a salpare e a portare a conclusione ogni più svariata operazione. Si prendeva cura del suo equipaggio e lo rassicurava che, sopra le onde, splendeva sempre il sole e che, finché ci fosse stato lui, lo avrebbe accompagnato, sicuro, a destinazione.

Era una persona gentile. Una mattina di inverno mi aveva vista sbucare da dietro l'angolo, di corsa, scapigliata e con la giacca in mano, un attimo dopo essere partito. Così si è fermato e mi ha raccolto, quella prima volta. E tutte le successive: prima di partire, chiudeva le porte e poi contava qualche secondo ed io, immancabilmente, sbucavo da dietro l'angolo. Avevo una precisione svizzera nel mio ritardo. E lui sempre mi ha aspettato. Così ho evitato tante di quelle note, prediche e scenate che solo per questo avrei dovuto fargli un regalo. 

Un pomeriggio d'estate, quando era già finita da un po' la scuola, corro per prendere il filobus sulla stessa linea ma ad un'altra fermata per andare al mare. Cavolo, sono in ritardo, sbuco dalla traversa di casa e mi lancio in mezzo alla strada per farmi vedere, senza troppe pretese; ma l'autista...l'autista è Lui! Il Nostromo! Ed anche se era appena partito, ancora una volta, si ferma e mi apre le porte; mi riconosce e, ridendo, mi dice: Ma anche d'estate e di pomeriggio...ma allora è un vizio! 

E' di buon umore e io allora mi sento felice. Chiude e mi porta al mare.  

Io penso di aver finito le superiori anche grazie a lui, al suo sorriso e alla sua disponibilità emotiva. Alzarsi all'alba e correre a perdifiato tutte le mattine non avrei potuto sopportarlo se quell'autista mi avesse anche sgridato o lasciata lì, come han fatto altri, alcuni furibondi. Penso che avrei fatto come molti studenti in bilico...forse avrei forcato e avrei sofferto molto di più l'ira funesta di mia madre. Oppure mi sarei imbarcata altrove...e chissà come sarebbe stato. Intanto ho finito la scuola in tempo e questo mi ha salvato da tanti, tantissimi problemi ulteriori. Una figlia bocciata oltre che ritardata, in casa, non l'avrebbero sopportato.

Grazie Nostromo.

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