05 settembre, 2017

BIANCA

In vacanza con due amiche abbronzatissime, scopro che, oltre ad interpretare diversamente da loro il sole, interpreto diversamente anche il mare: loro in relax, stese nude sul bagnasciuga e in acqua solo per rinfrescarsi; io sempre agitata, a caccia di vento e onde, densamente incremata e con la maglietta nelle ore più calde.
Una mattina loro cambiano lido mentre io noleggio una deriva. Appuntamento pomeridiano nella solita spiaggia.
All’ora stabilita sono ancora in mare, irraggiungibile.
Una volta rientrata tutti mi guardano e qualcuno mi sorride. Racconto alle ragazze di essere osservata e loro ridono. Non trovandomi, preoccupate, avevano chiesto in giro: ‘Avete visto una ragazza bianca?’. In Sardegna, su quella spiaggia, erano tutti bianchi e nessuno aveva capito finché non mi aveva visto: non esiste fotocamera in grado di correggere la mia luminosità.
Un altro giorno le ragazze contrattano sulla spiaggia il valore di numerosi oggetti e in diretta mi telefonano chiedendomi di raggiungerle con la somma. Quando arrivo il ragazzo mi guarda stupito. La sera tra le bancarelle del paese vengo letteralmente assediata dai venditori: le mie amiche mi avevano spacciata per la loro padrona proprietaria del mega yacht inglese ancorato nella caletta.
Nessuna foto pervenuta di quel viaggio.

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