Le vacanze portano un vento di novità e con esso talvolta un po' di stitichezza.
Da piccola in vacanza ci andavo coi nonni. Niente di male se non fosse stato che mia nonna i bambini non sapeva come prenderli.
Di solito si occupava di me mio nonno, vagamente più democratico e affettivo. Quel giorno però mia nonna, stitica da una vita, si è sentita personalmente coinvolta nella questione e, armatasi di tanta buona volontà, è intervenuta decisa.
Digrignando i denti, bestemmiando e smanacciando coordinava le operazioni per la mia cattura. Un istinto da preda mi spingeva a divincolarmi e scappare terrorizzata per la stanza dell'albergo.
Dopo la cattura mi sono ritrovata nuda e appesa per i piedi a testa in giù: "Dai, infilagliela, cosa aspetti?", "Non è che sbaglio buco? Non riesco, stringe le chiappe, tienile le gambe aperte", "Fammi provare"... Come un monaco zen lottavo di concentrazione con successo.
Bussano.
"Avanti!".
Mio cugino, 9 anni, apre la porta: "Che fate?".
"Mettiamo la supposta alla bambina".
Mentre lui ride, io incrocio gli sguardi della gente che passa nel corridoio e a 5 anni comincio ad interiorizzare che la vita è una lotta per non farsela mettere nel culo innanzitutto dalla propria famiglia.
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