06 settembre, 2017

PER SOPRAVVIVERE...(VERSIONE IN 3 PARTI, CON FINALE MENO SOSPESO!) 1°PARTE

[PER GLI AMICI CHE PREFERISCONO I RACCONTI BREVI E A PUNTATE].

In un ennesimo giorno di sofferenza, quando ero poco più che ventenne sono arrivata alla conclusione che il giorno dopo sarebbe arrivato lo stesso anche senza fare niente.
Ho tirato i remi in barca e mi sono lasciata trasportare dalla corrente. Ho rinunciato alle grandi lotte per la vita limitandomi ad azioni di poco conto che non davano molto nell’occhio.
Avevo rinunciato ai miei desideri e tanto bastava a lasciare parzialmente soddisfatti i miei familiari.
In realtà ho ‘strategicamente’ tenuto in vita il mio tesoro (vitalità e creatività) con poco, pochissimo…ma il risultato è stata comunque una grave perdita.
La mia famiglia si è sentita vincente su di me perché, se anche non era riuscita a piegarmi al suo volere, mi aveva quantomeno persuasa a spegnermi.
Devo averli fatti sentire potenti…prima con la dipendenza e l’amore inossidabile di un figlio-nipote, poi con il controllo della sua vitalità…
Mi sono sentita come se avessero violato qualcosa di troppo intimo e prezioso, maltrattandolo e calpestandolo, senza alcun rispetto per me. Che brutti piccoli mostri, molto kafkiani!
Per sopravvivere ho dovuto credere che nulla mi interessasse e che niente valesse la pena perché difendere la mia vitalità mi stava uccidendo…

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