06 settembre, 2017

...PRENDERE CONSAPEVOLEZZA...(2°PARTE)

…aver incontrato degli amici veri e un bravo psicoterapeuta è servito a richiamarmi alla realtà, solo che è successo un attimo prima di oltrepassare il confine, quando ormai davvero mi sentivo stanca, distrutta e priva di energie e desideri.
Da zombie stavo trasformandomi in un ossuto…come nel film ‘Warm bodies’. Mi sentivo come immagino potrebbe sentirsi un Inuit partito in maglietta per andare a morire sull’altopiano groenlandese se un suo connazionale gli urlasse da lontano che si è sbagliato, che le sue sensazioni circa l’essere arrivato in fondo alla vita fossero state falsate. E questo, mezzo congelato, non riuscisse ormai più a muoversi mentre la sua mente confusa e ingannata potesse ancora ragionare su quanto fosse ridotto male e impotente tutto per un terribile equivoco. Non sarebbe forse stato meglio lasciarlo morire? Oppure sparargli a quel punto…
Mi veniva la nausea dallo sforzo di accettare che ci fosse ancora una fiammella vitale dentro di me e nello scoprire che sono stata io a ridurla così, nel sentire la mia paura e la mia impotenza, la mia vergogna e frustrazione.
E’ uno strazio andare per il mondo senza pelle ed espormi a continue sofferenze quando sono ancora ferita e sanguinante…

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